Mittwoch, 2. Dezember 2009

mangare e non ingrassare

Se l'ago della bilancia si impenna, oltre alle tabelle delle calorie, consultiamo… l'orologio. Infatti, la scelta dell'orario in cui consumare il pasto può essere "di peso" quasi quanto quello che si mette nel piatto. L'ora del giorno in cui ci si nutre, infatti, può avere un impatto anche molto forte sul metabolismo, ed esercitare un notevole cambiamento nell'attività dei geni deputati alle operazioni di digestione.

Insomma, quando si mangia potrebbe essere altrettanto importante che quanto e come si mangia. La scoperta viene dai ricercatori del Salk Institute for Biological Studies negli Stati Uniti, autori di un nuovo studio pubblicato sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences. Nei mammiferi, spiega Satchin Panda, professore del Regulatory Biology Laboratory "l'orologio biologico determina dei cambiamenti dell'attività dei geni del metabolismo in risposta ai periodi di maggior presenza di cibo. Questo predispone il corpo a nutrirsi in periodi specifici, quelli soliti di pranzo e cena".

Lo studioso spiega che, da una serie di esperimenti condotti su topi di laboratorio, è emerso comunque che esistono numerosi geni che non si attivano in risposta al ciclo circadiano, ma all'assunzione di cibo. Il ciclo di 24 ore, infatti, "si resetta ogni giorno per predisporre il corpo al nutrimento, ma non sempre mangiamo allo stesso orario e necessitiamo di geni del metabolismo ad attivazione indipendente". In particolare, gli scienziati hanno scoperto che esistono migliaia di geni presenti nel fegato che si attivano con l'assunzione di cibo, e non per effetto del ciclo circadiano. Spiega Panda: "Questo potrebbe spiegare come mai chi lavora di notte è più suscettibile a sindromi metaboliche, diabete, obesità e alti livelli di colesterolo: il passaggio da un orario di pranzo e cena ad un altro può determinare degli scompensi del metabolismo".

Secondo i ricercatori i risultati dello studio possono aiutare a comprendere meglio l'attività dell'orologio biologico umano e ad ottimizzare il nostro consumo alimentare. "Se comprendessimo il lavoro di ognuno dei geni coinvolti, potremo riuscire a definire la sequenza esatta di enzimi necessari, ed adattarli ad orari ed esigenze di alimentazione". Insomma, in attesa di indicazioni precise sugli orari e sui ritmi del metabolismo umano, può valere l'indicazione generale di alimentarsi a intervalli regolari e sopratutto non durante le ore notturne.
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